Yoseph e Berta, 1927

Testo di Ariel Viterbo

La giovane coppia nella fotografia non pare aver seguito le istruzioni del fotografo. Lui, quasi imbronciato, inclina buffamente la testa, lei lo guarda sorridendo e risulta solo di profilo.

Nel retro della fotografia, stampata a cartolina, lui scrisse ironicamente: «Non sembriamo due stupidi?», rivelando già qui quel senso dellʼumorismo che gli sarà così caratteristico per il resto della sua vita.

I «due stupidi», ritratti ad Alessandria nellʼottobre del 1927, erano Yoseph Colombo (1897-1975) e sua moglie, Berta Bonfiglioli (1904-1954). Sposati da un anno e dieci mesi, vivevano a Ferrara, ancora senza figli.

Yoseph, che sarebbe diventato un importante protagonista dellʼebraismo italiano, era arrivato da Livorno e insegnava storia e filosofia al Liceo scientifico “Antonio Roiti”. Berta, ferrarese, era maestra allʼAsilo della Comunità. Non sappiamo cosa li portò ad Alessandria in quel giorno e chi volle immortalarli.

Appaiono una coppia serena, innamorata, fiduciosi verso la vita in comune che li aspetta. Con gli anni Yoseph diventerà Preside del Roiti e consigliere della Comunità. A Ferrara nasceranno i loro primi tre figli: Anna, Sara e Samuele.

Gli eventi del 1938 allontaneranno da Ferrara la famiglia Colombo, prima a Milano, dove Yoseph organizzerà e dirigerà le Scuole ebraiche della Comunità, poi nella campagna modenese dove si rifugerà per fuggire prima i bombardamenti degli alleati e poi la persecuzione nazi-fascista. A Modena nascerà Clelia, la quarta figlia.

Nel dopoguerra i Colombo torneranno a Milano. Yoseph rientrerà nella scuola pubblica, assumendo la direzione del Liceo classico “Giovanni Berchet” e continuerà la sua vasta opera in campo ebraico. Sarà infatti membro del consiglio di diverse istituzioni ebraiche, insegnante della Scuola Rabbinica di Torino e alla Scuola Superiore di Studi Ebraici della “Fondazione Sally Mayer”; dal 1965, dopo la morte di Dante Lattes, dirigerà la “Rassegna Mensile di Israel”.

Oltre a tenere decine di conferenze a Milano e in altre comunità italiane, insegnerà lingua e letteratura ebraica allʼUniversità Bocconi. Intensa anche la sua attività di studioso (soprattutto del pensiero di rav Elia Benamozegh), traduttore e pubblicista. Numerosi saranno gli articoli e le recensioni pubblicate su riviste ebraiche, in primo luogo sulla “Rassegna Mensile di Israel”.

A quasi cinquantʼanni dalla scomparsa, lo ricordiamo assieme alla moglie Berta, con questa fotografia spiritosa. Nellʼopera di conservazione della sua memoria ci affianca il liceo Roiti, il quale ha condotto studi e approfondimenti sulla figura di Yoseph Colombo nellʼambito delle celebrazioni per il primo centenario della sua fondazione, avvenuta nel 1923 con la Riforma Gentile.