
Testi di Susanna e Daniele Ravenna
Da Treitel è stata una pensione kosher in Piazza Santa Maria Beltrade, punto di riferimento degli ebrei askenaziti a Milano. Oltre al mangiare kosher, Treitel aveva anche un locale in via Donizetti, disponibile per celebrare feste e ricorrenze con rinfresco e possibilità di ballare.
Come alla festa di Bar Mitzvah di Robi Schirer, al centro della foto in prima fila, in mezzo agli amici e alle amiche, mentre saluta il fotografo alzando la mano (1964).
IN UNA LICENZA DAL REGIO ESERCITO, 1917 circa
Ferruccio Ravenna (in uniforme militare a sinistra) e il fratello Ausonio (in uniforme militare a destra), i due fratelli sono ritratti nel podere di famiglia a Quacchio, alle porte di Ferrara, insieme ai genitori Leone Ravenna (1837 – 1920) ed Ester nata Bassani.
In piedi vicino a Ferruccio: Vittorina Pisa, Grazia Pisa Ravenna, Marcella Celina Ravenna Padoa, Germana Ravenna, Felice Ravenna con in braccio Valeria Grazia. Seduti a terra davanti ai nonni: da sinistra, Enrico Ravenna e Manlio Pisa.

LA RECITA DI PURIM
Le prove, i costumi, i dialoghi, i preparativi fino a quando arrivava il grande giorno, davanti a una platea e ad un pubblico. La storia che si portava in scena era un classico: il racconto biblico che aveva fra i protagonisti Esther e Mordechai, il persiano Re Assuero e il cattivo visir, Aman, quello che con le sue orecchie dà forma ai tradizionali dolci. Un avvenimento per la nostra classe delle elementari alla scuola ebraica di via Eupili, verso la fine degli anni ’50. Una trentina di alunni e alunne con la maestra Clara Kopciovski. Ci si preparava per la recita di Purim e il palcoscenico era quello del Teatro Smeraldo di Milano, calcato all’epoca dalle ballerine del varietà, oggi tempio della gastronomia italiana nello spazio totalmente rinnovato che ospita Eataly.

Studenti universitari a Losanna, Svizzera, Capodanno del 1943.
Testo di Daniele e Susanna Ravenna
In piedi, da sinistra: Lele Luzzati, Alessandra Ravenna, nostro padre Leone Ravenna, Paolo Lancieri, il cugino Franco Ravenna e un amico non identificato.
Seduti: Livio Zeller e Maurizio Ravenna, fratello di Leone e Alessandra.
In questa foto c’è un pezzo di ‘900 che nostro padre, Leone, avrebbe probabilmente raccontato. Nato a Ferrara nel 1920, insieme a molti altri ragazzi e ragazze ha fatto parte dei “Losannesi”: questi giovani rifugiati in Svizzera da diverse parti d’Italia – nella foto si ritrovano Ferrara, Genova e Trieste – si sono incontrati e conosciuti nella città universitaria in cui hanno vissuto la condizione di espatriati, lontano dalla famiglia che pure cercava di sostenerli. In un paese circondato dalla guerra, a Losanna hanno alternato gli studi con periodi di lavoro agricolo nelle fattorie, si sono arrangiati ciascuno come poteva, hanno condiviso camere ammobiliate, esami in una lingua diversa dalla loro, ricorrenze, amori, entusiasmi e depressioni che coincidevano con le notizie sull’andamento della tragedia in corso. Ansie, ma anche voglia di ballare e divertirsi, come tutti a quella età: lì si sono allestiti gli spettacoli teatrali dove Lele Luzzati a vent’anni ha esordito come scenografo, prima di diventare artista di fama. A Losanna sono nate amicizie che sono sconfinate anche nel dopoguerra e si sono consolidate negli anni, ricordando i tempi non facili di una sorte per loro più benigna, malgrado tutto, rispetto a quella di molti altri.

4 ottobre 1938, vigilia di Kippur.
Testo di Daniele Ravenna
L’ultima fotografia che ritrae gran parte del gruppo familiare di discendenti di Leone Ravenna (1837-1920) riuniti insieme nel giardino della casa di via Voltapaletto a Ferrara, dove abitavano, prima che gli eventi della persecuzione razziale e della guerra li separassero: una parte emigrò in Argentina e in Palestina, un’altra a Milano dopo il 1945, mentre due di loro, Marcella Celina e Germana, furono deportate ad Auschwitz e non tornarono più.
Da sinistra Maurizio Ravenna (coperto in parte), Leone Ravenna, Luisa Ravenna Medini, Anna Marcella Tedeschi Falco, Valeria Grazia Padovano Ravenna, Mario Padovano, Alessandra Meyer Ravenna, Ausonio Ravenna, Gabriella Falco Ravenna, Marcella Celina Padoa Ravenna, Mario Falco, Enrico Ravenna, Luciana Ravenna Sonnino con Pier Felice Ravenna, Germana Ravenna, e in prima fila Graziella Danon Falco e Paola Colbert Ravenna.
