L’arrivo della Brigata Palestinese


Testo di Annie Sacerdoti

Un camion militare arrancava sulla salita che conduceva alla parte alta del paese. Come zona di guerra, non era strano vederne passare. Questo però aveva qualcosa di particolare, una Stella di Davide su entrambe le portiere. Era ormai autunno inoltrato, novembre, con nelle campagne i meli di cui cadevano e ingiallivano le foglie. Come anno si era arrivati al 1943 e il sud Italia era stato liberato dalle truppe alleate. Anche il paese, Tora e Piccilli, dove arrivava il nostro camion, era stato abbandonato dai tedeschi che si erano ritirati più a nord, poco distanti dall’abbazia di Monte Cassino, in attesa dell’ultima battaglia decisiva lungo la linea Gustav. Dal paese la sagoma dell’abbazia si vedeva all’orizzonte.

Era mattina e il camion arrancava. Doveva aver già fatto almeno un centinaio di chilometri, provenendo da Napoli e attraversando strade dissestate e talvolta interrotte. Dopo il suo ingresso in paese, fu un attimo e la voce si diffuse, soprattutto nel gruppo della Comunità ebraica di Napoli. Un piccolo gruppo degli ebrei di Napoli si trovavano qui, in parte obbligati dal fascismo (gli uomini richiamati ai lavori coatti, come mio padre Enrico), e in parte volontariamente. Molte famiglie, come la mia, avevano infatti raggiunto gli uomini anche per sfuggire ai bombardamenti di Napoli. Inizialmente, nel 1942, il posto era tranquillo, presentava maggior possibilità di cibo della grande città e aveva dimostrato di avere una popolazione accogliente. Poi la situazione era degenerata, il paese era stato occupato dai tedeschi. Nota importante: i tedeschi non seppero mai dalla popolazione che in paese gli “sfollati” erano ebrei.

Ma torniamo a quella mattina. Il camion fu immediatamente circondato, tutti volevano sapere, capire. I due soldati indossavano la divisa inglese con sul braccio la scritta “Palestine” e sotto il Maghen David. Dissero che era stati mandati dal comando alleato di Napoli per riportare in città donne e bambini della Comunità ma dovevano ripartire il prima possibile: la strada era lunga e accidentata. Intanto lo stupore e la confusione erano alle stelle. Qualcuno li guardava come se fosse un sogno, o forse, l’arrivo del Messia.

Ci volle qualche ora per calmare lo sbalordimento e preparare la partenza. In particolare, mia madre mi aveva partorito appena tre giorni prima e non si reggeva in piedi. Per lei fu deciso di stendere sul pavimento del camion un materasso. Le salirono vicine le mie due sorelle (5 e 3 anni) che rimasero affacciate dalla sponda anche quando, durante il viaggio, il camion fu coperto da un telone. Presto il camion si riempì di un centinaio di persone, soprattutto donne e bambini. Mio padre era nascosto sulle montagne per sfuggire ai tedeschi e ci raggiungerà successivamente a Napoli.

Era successo tutto così improvvisamente. Mia madre era già distesa con accanto me neonata. Allontanandosi dal paese doveva essere frastornata e ancora incredula su quanto stava vivendo e aveva vissuto in appena una decina di mesi del soggiorno: il trasferimento in paese con i suoi mobili da Napoli, il passaggio di soldati sbandati da rivestire da civili, tra i quali l’aviatore che si era salvato gettandosi con il paracadute. E poi l’occupazione del paese da parte dei tedeschi che, per sbarrare la strada principale, avevano fatto saltare in aria la sua casa. E poi il periodo di vita nelle grotte, con il paese che di notte portava cibo. Ma come dimenticare quei mesi passati nel carcere di Cassino perché scoperta, dal fascista del paese, ad ascoltare Radio Londra? In poche ore gli avvenimenti si erano accavallati e non c’era stato il tempo di capire cosa stesse avvenendo. E ora l’arrivo di questi soldati ebrei della Brigata palestinese che la riportavano a casa.

Il viaggio durò sei-sette ore. Era pomeriggio inoltrato quando il camion arrivò a Napoli e attraversò il Vomero, facendo scendere man mano i passeggeri davanti alle loro vecchie case. Poi si diresse per via Tasso e si fermò al numero 284, la casa della nonna. Anche io ero a casa.

Milano 9/06/2024