Storia della Famiglia Treves


Testo di Claudio Treves

Sono figlio di Paolo Treves, nato a Milano il 27 luglio 1908, e di Lotte Dann, nata ad Augsburg (Germania) il 23 dicembre 1912.

Mio padre era il primo figlio di Claudio Treves, nato a Torino nel 1869, e tra i primi esponenti del movimento socialista: amico e collega di Filippo Turati, ne condiresse “La Critica Sociale”, e fu deputato al Parlamento prima eletto a Bologna, e poi ininterrottamente a Milano fino all’avvento del fascismo.

Esponente di primo piano della corrente riformista, fu ferocemente avversario di Mussolini, che sfidò a duello nel 1915 quando – dopo l’espulsione dal Partito socialista per il suo interventismo, Mussolini sul “Popolo d’Italia” offese in modo sessista ed antisemita mia nonna, Olga Levi. Il duello ebbe luogo, ma Mussolini fu solo ferito ad un orecchio, e i contendenti non si rappacificarono.

Anche da qui l’odio del Duce verso la famiglia Treves, che si manifestò a più riprese, a cominciare dalle numerose spedizioni punitive verso lo studio di Treves, che verso i giornali da lui diretti, dall’”Avanti!” a “La Giustizia”. Dopo l’assassinio Matteotti, Claudio Treves fu persuaso a seguire Turati nell’esilio francese, cosa che fece con l’aiuto di Giuseppe Saragat e Carlo Rosselli, e a Parigi diresse “La Libertà”, organo della Concentrazione Antifascista continuando così la lotta fino alla sua morte, a Parigi, la notte dopo aver commemorato Matteotti (11 giugno 1933).

Il resto della famiglia (la moglie Olga, i figli Paolo e Piero), furono fatti oggetto di sorveglianza speciale da parte dell’OVRA, caratterizzata dal pedinamento quotidiano per ciascun membro della famiglia ovunque si recasse, descritto nel libro di Paolo Treves “Quello che ci ha fatto Mussolini”, riedito da Pietro Lacaita nel 1996). Ciò durò dal 1926 al 1931: durante questo periodo Paolo Treves venne imprigionato a Torino per aver scritto assieme ad altri una lettera di solidarietà a Benedetto Croce, pesantemente offeso da Mussolini in Senato per aver Croce criticato la sottoscrizione dei Patti Lateranensi.

La lettera fu intercettata dall’Ovra, e l’arresto di Paolo ebbe come conseguenza la minaccia del confino, che si riuscì ad evitare grazie ad una consulenza psichiatrica del Professor Angela (padre di Piero).

La strada accademica dei due fratelli Treves fu impossibilitata vuoi per il loro notissimo antifascismo, vuoi – dopo il 1938- per effetto delle leggi razziali, così l’intera famiglia si trasferì prima in Francia e poi in Inghilterra, dove entrambi i fratelli ebbero incarichi accademici di poco rilievo ma utili per sopravvivere, fino a che – con l’entrata in guerra dell’Italia (giugno 1940) la radio inglese (BBC) ebbe necessità di servizi in lingua italiana, ed entrambi divennero colonne portanti di “Radio Londra”.

In quel periodo Paolo conobbe Lotte Dann, che da studentessa era stata in Italia, addirittura a Torino, laureandosi in Medicina con Giuseppe Levi (il padre di Natalia Levi) ma senza che si incontrassero. Accadde invece in Inghilterra, dove entrambi erano esuli, Lotte Dann con una borsa di studio allo Strangeways Institute di Cambridge: Si sposarono il 20 luglio 1944 sotto le bombe, ed entrambi lasciarono Londra per tornare in Italia nei primi mesi del 1945 (le trasmissioni radiofoniche di Paolo Treves sono raccolte nel libro “Sul Fonte e dietro il fronte italiano”, edito da Einaudi, da tempo esaurito).

Con il ritorno in Italia, Paolo Treves riprese l’attività politica, prima come direttore del Giornale Radio, e poi deputato alla Costituente nell’ambito del risorto Partito Socialista, dove militò nella corrente saragattiana, fino alla scissione di Palazzo Barberini e la conseguente nascita del Partito Socialista Democratico Italiano (PSDI). Sottosegretario al Commercio Estero nel Governo Pella (1953), non fu eletto nella tornata del 1958 e di lì a poco, il 4 agosto, morì a Fregene (Roma). Fino ad allora ricoprì anche la cattedra di Storia delle Dottrine Politiche all’Università di Firenze.

Lotte Dann alla morte del marito abbandonò l’attività volontaria di ricerca medica per dedicarsi alle traduzioni di testi medici, cosa che continuò a fare fino quasi alla sua scomparsa, avvenuta il 31 luglio 2018, all’età di quasi 106 anni. Fino al 1985 fece parte presso il Policlinico Umberto I° di Roma delle redazioni di due riviste specialistiche sulle malattie del fegato e dell’obesità, fece attività di interpretariato in conferenze internazionali, specie simposi sul diabete. Attivista di Amnesty International, fu madre premurosa ed attenta e nonna amorevolissima.

Claudio Treves nacque a Roma il 18 marzo 1952, si è laureato in filosofia nel 1975, e ha svolto l’intera sua vita professionale nel sindacato (CGIL), occupandosi di mercato del lavoro e politiche contrattuali. Sposato con Rossana Dettori (Nuoro, 1957), hanno due figli (Valeria, Roma 1979, nata da un precedente matrimonio di Rossana, e Paolo, Roma 1988).